giovedì, ottobre 18, 2018

Un'altra piccola "tentazione" da StudioViolaMiniature



Questa deliziosa e rilassante panchetta è approdata da pochi giorni tra le mie mani. È una delle ultime fatiche di Ketty Pierro, che mi ha tentato per la seconda volta. Era il mio onomastico e gli "autoregali" mi sono sempre piaciuti. Alla fine ho deciso di battezzare la "casetta-tutorial" in.... " Une Maison de Famille à Biarritz". Ormai il suo orientamento interno in chiave francese è sempre più evidente. Questo divanetto andrà nell'ingresso-soggiorno, se riesco a far vedere dei nuovi progressi senza lasciar passare di nuovo due-tre mesi di latitanza.

mercoledì, luglio 18, 2018

Fattore MM: Meravigliosa Miniatura


Hotel per gli insetti by Studio Viola Miniature


Ci sono dei miniaturisti che hanno la grazia di stupirti per il solo fatto di rimanere fedeli a se stessi e proporsi con le loro miniature sempre "fuori dal coro". Ketty Pierro si è distinta sin dal primo momento per le sue miniature dal carattere quotidiano, ma non sempre usuali e con strutture ed esecuzioni complesse e minuziose. Ho colmato il rammarico di non essermi soffermata a lungo al suo tavolo, al Mit di febbraio scorso, aggiudicandomi, pochi giorni fa, questa insolita meraviglia. É un "hotel per gli insetti", magistralmente eseguito, che, se non stesse nel palmo della mano, sembrerebbe piu vero del vero.  Averlo mi ha procurato una piacevole soddisfazione, anche tattile,  che non vedevo l'ora di condividere tanto che mi è partito il post ancor prima che lo finissi di scrivere!!! :D

Qui trovate il link al suo Etsy Shop: Studio Viola Miniature.



mercoledì, giugno 13, 2018

Da un libro a ....una dollhouse.

Da un libro a....una dollhouse.  Avete giá lungamente intuito questa mia particolare predilezione . Ed ecco "Green Gables"!!! Si tratta di un modellino in scala 1/24. Riproduce, il piú fedelmente possibile, la fattoria dei Cuthbert, così come viene descritta nel primo romanzo di Lucy Maud Montgomery, con cui  la scrittrice canadese da inizio alla fortunata saga di Anne Shirley. Il proprietario di questa graziosa riproduzione è Enrico De Luca, conosciuto grazie al gruppo Facebook Casa delle Bambole - Miniature e Divertimento di Franca Gamberoni. Nella foto è proprio lui che tiene in mano una copia dell'ultima edizione del romanzo uscita quest'anno in Italia. Stampata da Lettere Animate Editore, col giusto titolo "Anne di Tetti Verdi", é curata e commentata da Enrico, uno studioso di letteratura per professione e appassionato di dollhouses per hobby, e addirittura integralmente tradotta, per la primissima volta nel nostro paese, sempre a cura di Enrico e Oscar Ledonne.


Oggi è una speciale ricorrenza per l'universo letterario: il 13 giugno del 1908 fu pubblicato ufficialmente, per la prima volta, "Anne of Green Gables" di Lucy Maud Montgomery. E per chi, come me, ha visto l'adolescenza alternare i libri di scuola ai manga giapponesi, e non può aver dimenticato Anne Shirley, le sue avventure e il suo romantico abbaino sotto il tetto è un giorno da festeggiare. Lo faccio proponendovi l'ultima fatica di Enrico De Luca che è un sostenitore attivo dell'hobby di costruire kit di casette già da molto tempo. È stato infatti tra i membri di uno dei primi gruppi (Case in Miniatura) di appassionati di dollhouses che si sono formati in Italia, e come si può vedere dal suo  sito, di case in scala 1/12 ne ha affrontate varie e non sono tutte quelle che si vedono, perchè ancora continuano ad affascinarlo.
Appassionato per mestiere soprattutto di letteratura, come ho già detto, i libri non solo li colleziona, ma anche li traduce. Solo per il testo di Anne dei Tetti Verdi gli è voluto un anno circa di lavoro . Enrico ha lavorato allo studio di questo romanzo per tanti anni. Si può ben capire che non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione di costruire questo modellino autorizzato ad essere commercializzato, con tanto di certificato, persino dagli eredi di Lucy M. Montgomery e introvabile in Italia Si tratta infatti di un kit allegato ad un' opera in fascicoli, composta da 100 uscite, pubblicata nel 2012 in Giappone da quelli della DeAgostini Japan. Sin da quando "Anne of the Green Gables"è stata tradotto, nel 1952, il Giappone ha mantenuto un fortissimo legame con questo romanzo, circondandolo con tutta una serie di gadget commerciali e creazioni artistiche dedicate alla sua giovane eroina. Basti pensare al bellissimo "anime" "Akage no An", del 1979, che ha finito per fare proseliti in tutto il mondo. 
Per Enrico, avere questo "gadget necessario" dal lontano paese del Sol Levante è stata una vera avventura, ma costruirlo è stata un'esperienza ancor più meravigliosa.

In questo piano d'opera in fascicoli tutto è in kit. Persino fiori e cespugli. In questo collage vediamo  il ciliegio in fiore che con i rami arriva quasi alla finestra dell'abbaino dove alloggia Anne, chiamato la "Regina delle Nevi" ( vd. cap. IV).
Enrico ha inserito solo qui, nella camera di Anne, una piccola luce funzionante. Nelle altre sono presenti solo lampade ad olio non funzionanti ( dato che all'epoca non c'era l'elettricità) e qualche candela.

Il kit di Green Gables, corredato da mille pezzi e pezzettini minuscoli allo stato grezzo, secondo il parere di Enrico, è composto da materiali di ottima qualità. Ma nonostante sia un kit professionale e davvero molto ben curato, Enrico ha dovuto rivedere alcune cose. Ad esempio, nel kit non erano presenti le imposte verdi di cui sono corredate le oltre 12 finestre della fattoria, per cui ha dovuto crearle di suo pugno. Oppure, nonostante ci siano dei mobili, quadri, che riproducono esattamente quelli originali presenti nella vera Green Gables, tante altre forniture vanno sistemate o addirittura integrate, se si vuol essere pignoli.

La casetta è studiata per potersi aprire da due lati opposti, cioè fronte e retro, divisi in due, per cui si hanno quattro sportelli muniti di calamite. Nella foto in basso a sinistra di questo collage vi è un confronto fra due modelli in scale differenti: la piccola Green Gables in scala 1/24 e l'ultimo meraviglioso acquisto di Enrico De Luca dall'Inghilterra e suo prossimo progetto. Si tratta di una dollhouse in scala 1/12 di Sid Cooke.

Green Gables vista dal lato laterale sinistro.

Green Gables vista dal lato laterale destro

Green Gables vista sul retro.

Apro da qui una serie di scorci ravvicinati agli ambienti della piccola dollhouse: il vano scala che fa da ingresso alla casa, conduce alle camere e continua sul fondo con un retroscala; un' inquadratura della cucina dove si aprono le porte che la collegano a ingresso, sala da pranzo e retrocucina/dispensa e da dove parte una seconda scala che conduce direttamente alla camera di Anne, ed infine il salottino direttamente collegato con la sala da pranzo.

In questo collage potete vedere a confronto l'elemento essenziale della cucina di Marilla: la bellissima stufa a legna! Quella che si può ammirare realmente nella fattoria di Green Gables a Cavendish, e quella in scala 1/24 della piccola Green Gables. La cucina, cuore della casa, è il luogo più ampio , ragionevolmente proporzionato alla gran parte della giornata che si svolgeva proprio tra le sue quattro mura.
"La cucina di Tetti Verdi era un'allegra stanza...o sarebbe stata allegra se non fosse stata così spiacevolmente pulita da conferirle qualcosa dell'aspetto di un salotto inutilizzato. ...." (Anne di Tetti Verdi, Cap. I )

Uno sguardo più ravvicinato al disimpegno nell'attico che conduce alla camera di Anne, la famigerata camera di Anne sotto il tetto verde, dove non mancano alcuni particolari simbolo della bambina, come il cappellino di paglia, gli stivaletti, i libri, la lavagnetta,  e la camera di Marilla, dove, come in camera di Matthew, fa bella mostra di sè uno di quei tipici tappeti intrecciati puntualmente descritti nel romanzo.

Un altro sguardo più da vicino alla sala da pranzo dei Cuthbert e al retrocucina con dispensa suddivisa in tre ambienti specifici e molto fornita di tutti gli elementi necessari.

Ultimo sguardo più da vicino che comprende tre altri ambienti dell'attico sotto il tetto: la camera di Matthew, la stanza del cucito e una stanza-ripostiglio.

In quest'ultima foto potete vedere un confronto tra il modellino in scala 1/24 di Green Gables (in basso) e la vera fattoria di Green Gables a Cavendish, sull'Isola Principe Edoardo, appartenuta a dei cugini di Lucy Maud Montgomery che qui ospitarono, ed ora casa museo in un parco protetto. C'è la differenza di una finestra in meno, ma i particolari restano molto vicini.

venerdì, giugno 01, 2018

Melusina


".....La Principessa non ci ha aiutate quest'anno. Stava preparando la Lettera Letteraria che doveva impostare, anche se ha sostenuto il contrario e ha detto che doveva sbrigarsi a finire lo Scrigno di vetro per il libro di fiabe. Credo che scriva meno poesie. Di sicuro non me le fa vedere, la sera, come eravamo solite fare. Tutta questa corrispondenza nuoce alle sue doti naturali. Non ha alcun bisogno di adulazione epistolare. Conosce il proprio valore. Come vorrei essere altrettanto sicura del mio.  ......"  dal diario di Blanche Glover - Possession Cap. IV 


Al Mit dello scorso febbraio ho acquistato questa teca di vetro e legno di Volker Arnold . Ho pensato, non appena l'ho vista, che poteva essere adatta a rappresentare il famigerato "scrigno di vetro" che doveva contenere "...l'ambizioso Progetto Fiabesco..." di Christabel, come lo definisce R. H. Ash in una delle sue lettere  indirizzate a lei. Il poeta la incoraggia, sin dal loro primo incontro, in effetti ("......Sono persuaso che dobbiate dedicarvi a quel grandioso Tema Fiabesco: ne trarrete qualcosa di insolito e originale. ...." Cap. I ).  Non so se dipingere il cofanetto. Mi sembra impresa ardua in questo momento.  Inserire, sul fondo, un giaciglio su cui appoggiare questo libro così importante per Christabel, magari è giá qualcosa di più facile e immediato.
Qualche settimana fa sono incappata, per puro caso, in un forum al femminile in cui una delle iscritte chiedeva informazioni sulla bibliografia di Christabel LaMotte. Era incredibilmente interessata ad acquistare i suoi libri di poesie. Fantastico!!! Questa è la forza della scrittura di A.S. Byatt in Possession. Rendere i suoi personaggi di fantasia talmente ricchi di ogni dettaglio da farli sembrare realmente vissuti. In realtà una bibliografia della poetessa preraffaellita, protagonista del suo romanzo, esiste!!!....seppur nella fantasia. "...Ha scritto poemi religiosi...Un tetro libriccino intitolato 'Cose ultime'. E storie per bambini, 'Fiabe narrate in novembre'. Cose che ti fanno svegliare di soprassalto nella notte. E un'epica che dicono che sia illegibile....dal titolo 'La fata Melusina'...che lei riscrisse almeno otto volte, modificandola sempre. "...Christabel LaMotte ha scritto questo lungo e contorto poema a partire dal 1860 ed è stato pubblicato agli inizi degli anni settanta.   ...." ( Cap. III )
Infatti la moglie di Randolph, Mrs. Ellen Ash, acquista una copia del libro nel novembre del 1872. "Ho cominciato oggi a leggere La Fata Melusina, che mi sono comprata lunedì da Hatchard. ....Miss LaMotte ha un talento indiscutibile per far accapponare la pelle."  ".....Con quanta cura, con quanta sicurezza è stata congegnata. Pur essendo sempre vissuta nel nostro paese, Miss LaMotte resta essenzialmente francese nel suo modo di vedere il mondo. Anche se non c'è nulla da eccepire in questo splendido e coraggioso poema, nella sua morale."...... Compiendo "un'impresa gigantesca", Ellen legge tutto il poema e scrive nel suo diario: " Oggi ho riposto Melusina, poiché sono arrivata tremando alla fine di questo meraviglioso lavoro. Che cosa posso dirne? È veramente originale.....A che cosa posso paragonare tutto ciò? A un gigantesco arazzo dal disegno intricato....Mi ha fatto pensare ai tessuti con scene di caccia della Franklin's Tale o di The Fairie Queene, dove colui che guarda vede l'arazzo prender vita sotto i suoi occhi attoniti...." ( Cap. VII )
Non fu solo Ellen ad apprezzare la lirica sulla fata-sirena della sua rivale in amore. ".....nel periodo preraffaellita venne apprezzata da alcuni critici, tra cui Swinburne....." ( Cap. IV ) e anche ".... Virginia Woolf la conosceva, la citava come esempio...." (Cap. III )


Ma nonostante tutte queste dotte citazioni, un libro che racchiude un'epica su Melusina scritta da Christabel LaMotte purtroppo non esiste davvero. E allora, dopo alcune ricerche, ho suggerito a Caterina Milella, per far  diventare reale l'opera in scala 1/12, di prendere in considerazione  la versione medievale di Melusina scritta da Jean D'Arras,ma in un'edizione stampata nel 1854, data più vicina alla storia delle due protagoniste. Non potendo avere la copertina originale del libro di Jean D'Arras, altrimenti non sarebbe sembrato scritto da Christabel, sono andata a caccia di una nuova copertina su cui stampare il titolo. La scelta è arrivata per caso. Avevo giá scoperto che Dante Gabriel Rossetti, tra le tante cose, aveva anche scritto un "Ballads and Sonnets" la cui copertina floreale mi era piaciuta molto. Grazie al suggerimento e ai "giochi di prestigio" di Caterina Milella, ecco trovata la copertina del poema di Christabel.

Era " Miss Blanche Glover...." che ".....preparava le incisioni su legno misteriose e perfette che illustrano le deliziose, seppur vagamente inquietanti Fiabe per innocenti di Christabel, le Fiabe narrate in Novembre e le liriche religiose, Orazioni. È convinzione comune che proprio Miss Glover sia stata la prima a incoraggiare Christabel a dare inizio al grandioso e oscuro poema epico...." ( Cap. IV ), l'unica opera dell'amica che non potè illustrare. ".... Purtroppo nel 1861 Miss Glover annegò nel Tamigi. Sembra che la sua morte abbia avuto un effetto terribile su Christabel....." "....Per quanto se ne sa, dopo Melusina non ha più scritto poesia, e si è rinchiusa via via in un volontario silenzio. ..." ( Cap. IV )

P.S. Per leggere tutti i dati descrittivi del mini libro, nonché tutte le immagini Preraffaellite di cui è corredato, vi rimando al link Facebook di Le Minis di Cockerina, qui.






sabato, maggio 26, 2018

Metamorfosi.

Sono giorni e giorni che tengo in caldo, pronto a metà, un post per presentare adeguatamente il  secondo omaggio "letterario" che mi ha generosamente offerto Caterina, ma niente, rimane ancora lì, incompiuto. Intanto, ho dedicato le mie poche energie a trasformare un gran bel pezzo di plastica, come quello di una parte della facciata della dollhouse della RBA, in qualcosa di mediamente credibile, o almeno così spero.

giovedì, maggio 03, 2018

Omaggio letterario.

Cara Miss LaMotte,......So che conducete una vita assai tranquilla, ma io sarei molto tranquillo - desidero semplicemente parlare di Dante e Shakespeare e Wordsworth e Coleridge e Goethe e Schiller e Webster e Ford e sir Thomas Brown.....senza dimenticare, naturalmente, Christabel LaMotte e l'ambizioso Progetto Fiabesco. .....
Randolph Henry Ash

Questo piccolo libretto di poesie di Wordsworth è uno dei ben due omaggi ricevuti da Le minis di Cockerina, che ringrazio molto. Questo poeta romantico é citato più volte nel romanzo Possession. E possiedo giá un libro di Wordsworth sempre creato da Caterina che potete vedere qui  e anche qui, ad accompagnare la descrizione della semplice e frugale cena di Blanche e Christabel.
#worldbloggersday

martedì, maggio 01, 2018

".....il mio Shakespeare,....."


Mi mancava un libro. Uno dei tre menzionati da Blanche Glover nella sua lettera di addio. Si tratta dell' opera completa di William Shakespeare. Ovviamente a realizzare la miniatura del "compendio" è stata l'indispensabile Caterina Milella di Le Minis di Cockerina.
Questo bel "tomo" sembra enorme, ma  in realtà è così piccolo che si ha una reale difficoltà a fotografarlo decentemente con un semplice telefonino. 
"...il mio Shakespeare, le mie poesie di Keats, e le Opere Poetiche di Lord Tennyson,....volumi così malconci e vissuti."
Cap. XVIII
Ed eccoli finalmente insieme i tre libri di Blanche. Nel romanzo Possession sono citati altri libri, e altri, dallo svolgimento dei fatti, fanno presupporre di essere stati quantomeno letti, ma questi sono gli unici testi che accompagnano il corredo di Blanche....non sono malconci come la mia copia di Possession, ma era un delitto, dopo averli assemblati così belli, decapitarli . Insieme a questo bel libro sono arrivati altri due, regalo dell'amica Caterina, ma mi riservo di parlare di loro nel prossimo post. Per ora e tutto. A presto.

mercoledì, aprile 04, 2018

Un piccolo grande regalo

Oggi ho ricevuto un dono carinissimo da una persona che, con questo suo piccolo gesto di generosità, mi ha allietato la giornata. Avevo messo in conto di acquistare questa piccola cassetta postale a febbraio, a Miniaturitalia 2018, non  appena fossi passata dal tavolo di Cri's Mini. Ma, ahimè, sono approdata troppo tardi, perché erano già finite. E Cristina si è ricordata di quanto mi piacessero, e ora che ne ha preparate un po' per la sua prima volta al Tom Bishop di Chicago, ha pensato di spedirmi una tutta per me. Regalo utile e gradito che andrà ad allietare, a sua volta, la facciata della casetta francese.
Questo era il tavolo di Cristina Lissiotto a Miniaturitalia. Le sue minis sono molto curate e accattivanti, e anche se la sua poetica gira principalmente intorno alla figura di Marie Antoinette e al '700 francese, ci sono da lei così tante e varie miniature da accontentare anche altri gusti. Se non conoscete questa simpatica miniaturista italiana i link sul nome vi porteranno alle sue pagine Facebook. Grazie ancora Cris!!! 

martedì, marzo 20, 2018

Blanche's lace sewing needle book

Ecco una piccola "raffinatezza" per Blanche.
Nel libro non sono descritti che pochi oggetti che le appartengono, per cui questo l'ho immaginato io che le possa essere servito per cucirsi le pietre nel mantello. É molto più grande di un semplice porta-aghi. È un portalavoro da cucito con tutto ciò che serve: spolette, un metro di nastro, carte di bottoni, spillone da traforo, forbice da ricamo. È molto bello e assolutament ben fatto. Questa piccola delizia è una creazione di Antonella Nardi per "Le Petite Lulú". La potete trovare su Facebook o su Instagram cliccando sui link, se siete curiosi e non la conoscete ancora.


Questo è un particolare del tavolo di Antonella Nardi Miniature al Mit 2018 di Milano, che,  vi garantisco, si faceva notare per la sua "allure" antica.
Sono rimasta, infatti, molto colpita sia dall'artista e sia dalle sue miniature ricche di atmosfera, molto indicate per un interno vittoriano. Non ha uno shop online, ma troverete nell'artista,una personcina molto cordiale e disponibile nell'esaudire un vostro eventuale piccolo sogno in miniatura. Le sono molto grata per aver esaudito il mio, ma sono sicura che è solo il primo di altri.




domenica, febbraio 25, 2018

Una Lutyens Bench per il giardino di Blanche e Christabel.


Ho da poco terminato il lavoro sulla panchina acquistata in kit da Pierluigi Pirovano di Pimini. Non ho resistito alla tentazione di animarla con qualche miniatura, anche se per ora rimarrà in una scatola. Mi è sempre piaciuto un quadro di fine Ottocento di Vittorio Corcos che ritrae una donna che si riposa seduta ad una panchina. Mi sono ispirata alle poche cose che si vedono accanto a lei: un cappello di paglia, un fiore colto durante la passeggiata, dei libri, un ombrellino. Anche  se il quadro non è del 1858, che cosa mai farebbero di diverso due personaggi dediti all'arte e alla poesia  dalla lettrice dipinta da Corcos molti anni dopo?


Ho letto di recente che Antonia S. Byatt, nel dipanare il profilo di Christabel nel romanzo, si sia ispirata liberamente alla poetessa Christina Rossetti, sorella del pittore Preraffaellita Dante Gabriel Rossetti. Sono, quindi, grata a Caterina Milella di Le minis di Cockerina di avermi regalato, in tempi non sospetti, una copia di raccolte di poesie della poetessa vittoriana. Il cappellino di paglia è di Sepia Miniature , mentre la  rosa bianca e l'ombrellino sono di Marlies Minis.
Se assemblare il kit di Mr. Pirovano è stato un "gioco da ragazze", non è stato così facile per me ottenere la patina giusta, ahimè! Prima troppo nuova e troppo bianca , poi troppo ingrigita e usurata, poi troppo sporca e troppo "seppia". Insomma, la maledizione del ripetere tutto tre volte ancora continua. Alla fine, dopo aver consumato varie lime di cartone, sono arrivata a questa conclusione.
Quando ho visto il kit della panchina, non ho pensato due volte prima di acquistarlo. Mi ha ricordato immediatamente la Lutyens Bench presente sul retro del giardino della Red House di William Morris, presa come modello di riferimento per il restauro della mia Fairbanks, avendo un aspetto molto più facile da raggiungere col suo tipo di architettura. É una casa del 1859, quindi della stessa epoca dei fatti narrati in Possession; è stata un cenacolo Preraffaellita che avvalora la tesi che la sua atmosfera medievale è molto più indicata per Blanche e Christabel del cottage georgiano tutto bianco che si vede nel film; anche qui vi ha abitato una cameriera di nome Jane, per cui la curiosa combinazione non mi sembra debba essere ignorata. Per il piccolo e stretto giardino della Fairbanks mi piace guardare ai quadri dipinti a Kelmscott Manor dalla pittrice  Marie Spartali Stillman, l'unica, tra le Preraffaellite, che con la sua tecnica mi piace associare come una probabile Blanche Glover. Finisco qui, per ora, le mie elucubrazioni......

sabato, febbraio 17, 2018

Di ritorno da Miniaturitalia 2018 e dintorni .....2*Parte "I miei acquisti"

A Miniaturitalia non ho comprato miniature sensazionali, di quelle che ti strappano gli "ooooh", perché entrambe le mie due dollhouses sono in alto mare. C'erano miniature davvero entusiasmanti, per  i miei gusti personali e per gli ambienti che voglio creare, c'era davvero qualcosa di interessante quasi in ogni tavolo. Non avendo un budget illimitato, alla fine ho fatto delle scelte semplici,  tenendo presente alcune immagini di interni che ho già scelto e che mi ispirano molto per l'arredo della Casetta country francese, la famigerata Dollhouse di plastica, per intenderci. Ecco dunque, partendo dal centro: il vassoio sullo sfondo, come l'alzatina in vetro in primo piano, che ho preso dal tavolo di Falcon Miniatures; il barattolo con coperchio di vetro che é di Beatricce's Miniaturas; la brocca bianca di Elisabeth Causeret, artista con un tavolo incredibile e il piatto in primo piano è un regalo di Mariangela Gagliardi , che ringrazio infinitamente!..... 

Ovviamente, al tempo stesso, ho girato tra i tavoli pensando soprattutto al progetto Preraffaellita, al Cottage di Blanche e Christabel. Ho già individuato in Antonella Nardi l' artista perfetta per aiutarmi a rendere reali alcuni brani che descrivono degli oggetti personali delle due signore di Bethany e ho già preso contatti. Nel frattempo ho individuato alcune cose che mi rimandavano a brani del libro. Ed ecco che ho scelto, partendo dal fondo: la cornice di rose, che è di Le miniature di Eurosia, e che mi ha ricordato lo specchio cieco con un intreccio di rose nella camera di Christabel; il centrino con scena medievale di Stewart Dollhouse che è di Piccole Tentazioni, e mi sembra l'ideale in una casa in cui c'é una pittrice che dipinge tutta la saga di re Artù; il coccio con coperchio dipinto, preso in un primo momento per il pane, anche se è utilizzato per il sale, e il vaso blu, entrambi sono di Elisabeth Causeret, quest'ultimo preso nel caso non troverò mai un vaso blu Minton in cui posizionare un capelvenere sopra la finestra d'ingresso; il lume a petrolio che é di Alemikimikri; il cofanetto intagliato di ArnolDDesign, che mi ha fatto pensare allo scrigno trasparente in cui Christabel deve riporre il suo monumentale poema; ed infine il coccio per il pane, con la dicitura in inglese, che ho preso da CosediunaltroMondo, anche se mi sembra più giusto nella loro dispensa quello di Stokesay Ware.
Ho acquistato anche alcuni articoli per incoraggiare, non solo lo spirito da collezionismo, ma anche il fai-da-te : Versi Flags di Richard Stacey che ho comprato da Piccole Tentazioni, tastiera per pianoforte e barrette intagliate in legno che hanno chiuso il mio brevissimo shopping da CosediunaltroMondo. Anche queste sono per il cottage vittoriano e speriamo, finalmente, di utilizzarle al più presto! È' tutto,per ora!!!:-)

giovedì, febbraio 15, 2018

Di ritorno da Miniaturitalia 2018 e dintorni..... 1*parte.



Sono da poco rientrata da Milano, dove ho avuto la possibilità di partecipare all'unico evento annuale in Italia dedicato alle miniature e dollhouses. Questa edizione del 2018 di Miniaturitalia ha rappresentato la mia prima volta, e comunque la mia prima volta in assoluto ad una fiera di questo genere. Potete immaginare, quindi, il mio entusiasmo. Sono approdata il sabato mattina, nelle due ore riservate a collezionisti e compratori, col mio ingresso prenotato anzitempo, pensando davvero di vedere tutto in quel breve lasso di tempo, e son finita col tornare il pomeriggio e anche la domenica mattina. E posso dire di non aver visto tutto!!!


Essendo, quindi, la mia prima volta al MIT, questa è stata anche l'occasione di poter conoscere da vicino alcuni rappresentanti di questo mini-mondo con cui dialogavo virtualmente da alcuni anni attraverso i vari social. Ed eccomi, allora, in queste foto  con Marion Russek, il cui incredibile lavoro conosciamo attraverso il suo blog 1:12 Scale Modern Model Houses, e PierLuigi Pirovano di Pimini. Ed ancora, eccomi in compagnia di Loredana Tonetti di 64tnt Miniatures, Ersilia del blog Dada's Dollhouse e Cristina Lissiotto di Cri's Mini. E solo per citare chi compare in queste due foto, perché finalmente ho conosciuto tanti miniaturisti e appassionati italiani e stranieri fino ad ora confinati in un blog, una email, una pagina o un gruppo Facebook o uno shop Etsy.

Non avendo visto le passate edizioni della fiera, non posso certamente fare paragoni, nè paragonarla ad altre manifestazioni simili, per cui mi é sembrato un evento ben organizzato, con molti tavoli interessanti, alcuni particolarmente belli e comunque ognuno, col suo stile, aveva qualcosa da proporre che poteva catturare l'attenzione. Non ho fatto molte foto, ero troppo impegnata a guardare quanto più possibile o a scambiare qualche parola con chi voleva conoscermi e comunque non sono stata molto brava. Rimando, eventualmente, ad un prossimo post qualche particolare. Nello spazio dedicato ai "Contest", dove c'erano per lo più Roombox o scenette in concorso, c'era questa unica  dollhouse, la "Maison Auber" , che essendo l'unica regina incontrastata , ha finito col catturare giustamente la scena e l'entusiasmo di tutti i visitatori. Il suo creatore, un affermato designer milanese, é stato molto bravo a rendere interessante il percorso interno nella casetta, con la doppia apertura, doppie scale e sale e corridoi sul fondo, come una vera casa, e a dare una patina vissuta all'intera struttura tanto da sembrare una dollhouse ereditata da tempo.


Non potevo andare via da Milano senza aver fatto un salto a vedere l'unico tempio italiano per appassionati collezionisti di miniature e dollhouses. Ed eccomi, allora, da CosediunaltroMondo, accanto a Mariangela Gagliardi, pioniera indiscussa e accanita collezionista lei stessa, custode di questo scrigno e della sua incredibile collezione personale. É stato un vero piacere sentirla raccontare storie e avventure in miniatura. Anche qui il tempo è stato tiranno, sarei rimasta per ore a spulciare e chiacchierare. Vi rimando per ora, per altri particolari alla prossima puntata.