mercoledì, giugno 13, 2018

Da un libro a ....una dollhouse.

Da un libro a....una dollhouse.  Avete giá lungamente intuito questa mia particolare predilezione . Ed ecco "Green Gables"!!! Si tratta di un modellino in scala 1/24. Riproduce, il piú fedelmente possibile, la fattoria dei Cuthbert, così come viene descritta nel primo romanzo di Lucy Maud Montgomery, con cui  la scrittrice canadese da inizio alla fortunata saga di Anne Shirley. Il proprietario di questa graziosa riproduzione è Enrico De Luca, conosciuto grazie al gruppo Facebook Casa delle Bambole - Miniature e Divertimento di Franca Gamberoni. Nella foto è proprio lui che tiene in mano una copia dell'ultima edizione del romanzo uscita quest'anno in Italia. Stampata da Lettere Animate Editore, col giusto titolo "Anne di Tetti Verdi", é curata e commentata da Enrico, uno studioso di letteratura per professione e appassionato di dollhouses per hobby, e addirittura integralmente tradotta, per la primissima volta nel nostro paese, sempre a cura di Enrico e Oscar Ledonne.


Oggi è una speciale ricorrenza per l'universo letterario: il 13 giugno del 1908 fu pubblicato ufficialmente, per la prima volta, "Anne of Green Gables" di Lucy Maud Montgomery. E per chi, come me, ha visto l'adolescenza alternare i libri di scuola ai manga giapponesi, e non può aver dimenticato Anne Shirley, le sue avventure e il suo romantico abbaino sotto il tetto è un giorno da festeggiare. Lo faccio proponendovi l'ultima fatica di Enrico De Luca che è un sostenitore attivo dell'hobby di costruire kit di casette già da molto tempo. È stato infatti tra i membri di uno dei primi gruppi (Case in Miniatura) di appassionati di dollhouses che si sono formati in Italia, e come si può vedere dal suo  sito, di case in scala 1/12 ne ha affrontate varie e non sono tutte quelle che si vedono, perchè ancora continuano ad affascinarlo.
Appassionato per mestiere soprattutto di letteratura, come ho già detto, i libri non solo li colleziona, ma anche li traduce. Solo per il testo di Anne dei Tetti Verdi gli è voluto un anno circa di lavoro . Enrico ha lavorato allo studio di questo romanzo per tanti anni. Si può ben capire che non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione di costruire questo modellino autorizzato ad essere commercializzato, con tanto di certificato, persino dagli eredi di Lucy M. Montgomery e introvabile in Italia Si tratta infatti di un kit allegato ad un' opera in fascicoli, composta da 100 uscite, pubblicata nel 2012 in Giappone da quelli della DeAgostini Japan. Sin da quando "Anne of the Green Gables"è stata tradotto, nel 1952, il Giappone ha mantenuto un fortissimo legame con questo romanzo, circondandolo con tutta una serie di gadget commerciali e creazioni artistiche dedicate alla sua giovane eroina. Basti pensare al bellissimo "anime" "Akage no An", del 1979, che ha finito per fare proseliti in tutto il mondo. 
Per Enrico, avere questo "gadget necessario" dal lontano paese del Sol Levante è stata una vera avventura, ma costruirlo è stata un'esperienza ancor più meravigliosa.

In questo piano d'opera in fascicoli tutto è in kit. Persino fiori e cespugli. In questo collage vediamo  il ciliegio in fiore che con i rami arriva quasi alla finestra dell'abbaino dove alloggia Anne, chiamato la "Regina delle Nevi" ( vd. cap. IV).
Enrico ha inserito solo qui, nella camera di Anne, una piccola luce funzionante. Nelle altre sono presenti solo lampade ad olio non funzionanti ( dato che all'epoca non c'era l'elettricità) e qualche candela.

Il kit di Green Gables, corredato da mille pezzi e pezzettini minuscoli allo stato grezzo, secondo il parere di Enrico, è composto da materiali di ottima qualità. Ma nonostante sia un kit professionale e davvero molto ben curato, Enrico ha dovuto rivedere alcune cose. Ad esempio, nel kit non erano presenti le imposte verdi di cui sono corredate le oltre 12 finestre della fattoria, per cui ha dovuto crearle di suo pugno. Oppure, nonostante ci siano dei mobili, quadri, che riproducono esattamente quelli originali presenti nella vera Green Gables, tante altre forniture vanno sistemate o addirittura integrate, se si vuol essere pignoli.

La casetta è studiata per potersi aprire da due lati opposti, cioè fronte e retro, divisi in due, per cui si hanno quattro sportelli muniti di calamite. Nella foto in basso a sinistra di questo collage vi è un confronto fra due modelli in scale differenti: la piccola Green Gables in scala 1/24 e l'ultimo meraviglioso acquisto di Enrico De Luca dall'Inghilterra e suo prossimo progetto. Si tratta di una dollhouse in scala 1/12 di Sid Cooke.

Green Gables vista dal lato laterale sinistro.

Green Gables vista dal lato laterale destro

Green Gables vista sul retro.

Apro da qui una serie di scorci ravvicinati agli ambienti della piccola dollhouse: il vano scala che fa da ingresso alla casa, conduce alle camere e continua sul fondo con un retroscala; un' inquadratura della cucina dove si aprono le porte che la collegano a ingresso, sala da pranzo e retrocucina/dispensa e da dove parte una seconda scala che conduce direttamente alla camera di Anne, ed infine il salottino direttamente collegato con la sala da pranzo.

In questo collage potete vedere a confronto l'elemento essenziale della cucina di Marilla: la bellissima stufa a legna! Quella che si può ammirare realmente nella fattoria di Green Gables a Cavendish, e quella in scala 1/24 della piccola Green Gables. La cucina, cuore della casa, è il luogo più ampio , ragionevolmente proporzionato alla gran parte della giornata che si svolgeva proprio tra le sue quattro mura.
"La cucina di Tetti Verdi era un'allegra stanza...o sarebbe stata allegra se non fosse stata così spiacevolmente pulita da conferirle qualcosa dell'aspetto di un salotto inutilizzato. ...." (Anne di Tetti Verdi, Cap. I )

Uno sguardo più ravvicinato al disimpegno nell'attico che conduce alla camera di Anne, la famigerata camera di Anne sotto il tetto verde, dove non mancano alcuni particolari simbolo della bambina, come il cappellino di paglia, gli stivaletti, i libri, la lavagnetta,  e la camera di Marilla, dove, come in camera di Matthew, fa bella mostra di sè uno di quei tipici tappeti intrecciati puntualmente descritti nel romanzo.

Un altro sguardo più da vicino alla sala da pranzo dei Cuthbert e al retrocucina con dispensa suddivisa in tre ambienti specifici e molto fornita di tutti gli elementi necessari.

Ultimo sguardo più da vicino che comprende tre altri ambienti dell'attico sotto il tetto: la camera di Matthew, la stanza del cucito e una stanza-ripostiglio.

In quest'ultima foto potete vedere un confronto tra il modellino in scala 1/24 di Green Gables (in basso) e la vera fattoria di Green Gables a Cavendish, sull'Isola Principe Edoardo, appartenuta a dei cugini di Lucy Maud Montgomery che qui ospitarono, ed ora casa museo in un parco protetto. C'è la differenza di una finestra in meno, ma i particolari restano molto vicini.

venerdì, giugno 01, 2018

Melusina


".....La Principessa non ci ha aiutate quest'anno. Stava preparando la Lettera Letteraria che doveva impostare, anche se ha sostenuto il contrario e ha detto che doveva sbrigarsi a finire lo Scrigno di vetro per il libro di fiabe. Credo che scriva meno poesie. Di sicuro non me le fa vedere, la sera, come eravamo solite fare. Tutta questa corrispondenza nuoce alle sue doti naturali. Non ha alcun bisogno di adulazione epistolare. Conosce il proprio valore. Come vorrei essere altrettanto sicura del mio.  ......"  dal diario di Blanche Glover - Possession Cap. IV 


Al Mit dello scorso febbraio ho acquistato questa teca di vetro e legno di Volker Arnold . Ho pensato, non appena l'ho vista, che poteva essere adatta a rappresentare il famigerato "scrigno di vetro" che doveva contenere "...l'ambizioso Progetto Fiabesco..." di Christabel, come lo definisce R. H. Ash in una delle sue lettere  indirizzate a lei. Il poeta la incoraggia, sin dal loro primo incontro, in effetti ("......Sono persuaso che dobbiate dedicarvi a quel grandioso Tema Fiabesco: ne trarrete qualcosa di insolito e originale. ...." Cap. I ).  Non so se dipingere il cofanetto. Mi sembra impresa ardua in questo momento.  Inserire, sul fondo, un giaciglio su cui appoggiare questo libro così importante per Christabel, magari è giá qualcosa di più facile e immediato.
Qualche settimana fa sono incappata, per puro caso, in un forum al femminile in cui una delle iscritte chiedeva informazioni sulla bibliografia di Christabel LaMotte. Era incredibilmente interessata ad acquistare i suoi libri di poesie. Fantastico!!! Questa è la forza della scrittura di A.S. Byatt in Possession. Rendere i suoi personaggi di fantasia talmente ricchi di ogni dettaglio da farli sembrare realmente vissuti. In realtà una bibliografia della poetessa preraffaellita, protagonista del suo romanzo, esiste!!!....seppur nella fantasia. "...Ha scritto poemi religiosi...Un tetro libriccino intitolato 'Cose ultime'. E storie per bambini, 'Fiabe narrate in novembre'. Cose che ti fanno svegliare di soprassalto nella notte. E un'epica che dicono che sia illegibile....dal titolo 'La fata Melusina'...che lei riscrisse almeno otto volte, modificandola sempre. "...Christabel LaMotte ha scritto questo lungo e contorto poema a partire dal 1860 ed è stato pubblicato agli inizi degli anni settanta.   ...." ( Cap. III )
Infatti la moglie di Randolph, Mrs. Ellen Ash, acquista una copia del libro nel novembre del 1872. "Ho cominciato oggi a leggere La Fata Melusina, che mi sono comprata lunedì da Hatchard. ....Miss LaMotte ha un talento indiscutibile per far accapponare la pelle."  ".....Con quanta cura, con quanta sicurezza è stata congegnata. Pur essendo sempre vissuta nel nostro paese, Miss LaMotte resta essenzialmente francese nel suo modo di vedere il mondo. Anche se non c'è nulla da eccepire in questo splendido e coraggioso poema, nella sua morale."...... Compiendo "un'impresa gigantesca", Ellen legge tutto il poema e scrive nel suo diario: " Oggi ho riposto Melusina, poiché sono arrivata tremando alla fine di questo meraviglioso lavoro. Che cosa posso dirne? È veramente originale.....A che cosa posso paragonare tutto ciò? A un gigantesco arazzo dal disegno intricato....Mi ha fatto pensare ai tessuti con scene di caccia della Franklin's Tale o di The Fairie Queene, dove colui che guarda vede l'arazzo prender vita sotto i suoi occhi attoniti...." ( Cap. VII )
Non fu solo Ellen ad apprezzare la lirica sulla fata-sirena della sua rivale in amore. ".....nel periodo preraffaellita venne apprezzata da alcuni critici, tra cui Swinburne....." ( Cap. IV ) e anche ".... Virginia Woolf la conosceva, la citava come esempio...." (Cap. III )


Ma nonostante tutte queste dotte citazioni, un libro che racchiude un'epica su Melusina scritta da Christabel LaMotte purtroppo non esiste davvero. E allora, dopo alcune ricerche, ho suggerito a Caterina Milella, per far  diventare reale l'opera in scala 1/12, di prendere in considerazione  la versione medievale di Melusina scritta da Jean D'Arras,ma in un'edizione stampata nel 1854, data più vicina alla storia delle due protagoniste. Non potendo avere la copertina originale del libro di Jean D'Arras, altrimenti non sarebbe sembrato scritto da Christabel, sono andata a caccia di una nuova copertina su cui stampare il titolo. La scelta è arrivata per caso. Avevo giá scoperto che Dante Gabriel Rossetti, tra le tante cose, aveva anche scritto un "Ballads and Sonnets" la cui copertina floreale mi era piaciuta molto. Grazie al suggerimento e ai "giochi di prestigio" di Caterina Milella, ecco trovata la copertina del poema di Christabel.

Era " Miss Blanche Glover...." che ".....preparava le incisioni su legno misteriose e perfette che illustrano le deliziose, seppur vagamente inquietanti Fiabe per innocenti di Christabel, le Fiabe narrate in Novembre e le liriche religiose, Orazioni. È convinzione comune che proprio Miss Glover sia stata la prima a incoraggiare Christabel a dare inizio al grandioso e oscuro poema epico...." ( Cap. IV ), l'unica opera dell'amica che non potè illustrare. ".... Purtroppo nel 1861 Miss Glover annegò nel Tamigi. Sembra che la sua morte abbia avuto un effetto terribile su Christabel....." "....Per quanto se ne sa, dopo Melusina non ha più scritto poesia, e si è rinchiusa via via in un volontario silenzio. ..." ( Cap. IV )

P.S. Per leggere tutti i dati descrittivi del mini libro, nonché tutte le immagini Preraffaellite di cui è corredato, vi rimando al link Facebook di Le Minis di Cockerina, qui.