".....E nessun portico immerso in una profusione di fiori - tutte vane insulsaggini fantasiose - robuste Rose invece, rigide come un boschetto di sentinelle...." Nonostante questa dimora di William Morris è quanto di più distante da
quello a cui dovrebbe assomigliare Bethany House, questa frase tratta
dal libro, mi ha fatto subito pensare al suo viale fiancheggiato di
alberetti di rose rigide come sentinelle.
"The long walk at Kelmscott Manor" - Marie spartali Stillman Quest'artista Preraffaellita ritrae molto spesso le giornate trascorse a Kelmscott Manor e i suoi acquerelli impressionano fortemente la mia fantasia. Immagino così il giardino di Blanche e Christabel.
Un po' di storia....
Kelmscott Manor non è una dimora Vittoriana, ma è stato il "Circolo" artistico esclusivo di Vittoriani che qui hanno trovato gioia, delusioni d'amore, ispirazione, condivisioni artistiche e letterarie. William Morris la elesse a sua residenza estiva, firmando un contratto di locazione congiunta con il pittore Preraffaellita Dante Gabriel Rossetti, nell'estate del 1871, e rimase un rifugio di campagna per Morris e gli artisti e gli intellettuali della sua cerchia fino alla sua morte. La casa, forse la più suggestiva di tutte le case associate a William Morris, contiene una raccolta straordinaria dei suoi beni e delle sue opere, della sua famiglia e dei suoi collaboratori ( tra di loro lo scrittore A.C. Benson, il pittore Edward Burne-Jones, il pittore e poeta Dante Gabriel Rossetti, l'architetto Philip E. Webb ), tra cui mobili, tessuti originali, quadri, tappeti, ceramiche e metalli. La famiglia Morris visse a lungo a Kelmscott Manor, ai margini dell'omonimo villaggio del West Oxfordshire ( la città più vicina è Farington, nella Vale of the White Horse). Furono tanto legati a questa bella residenza, che William Morris chiamò la residenza londinese di Hammersmith "Kelmscott House", dove poi la famiglia si trasferì nel 1879 e dove l'artista morì nel 1896. William Morris, sua moglie Jane e le figlie Jane ( detta "Jenny" ) e Mary ( detta "May "), sono sepolti nel giardino-cimitero di St. George Church a Kelmscott. La sua tomba fu disegnata dall'amico e collega Philip E. Webb. Nel villaggio si trovano altre testimonianze legate alla famiglia Morris, come la Morris Memorial Hall, opera dell'architetto e designer Ernest W. Gimson, ed inoltre vi sono diverse case progettate dal medesimo Gimson e da Philip E. Webb. William Morris ha amato questa casa come se fosse un'opera d'arte vera e propria, totalmente incontaminata, inalterata e in armonia con il borgo e la campagna circostante, come se fosse cresciuta dal suolo in modo naturale come qualsiasi elemento organico. Gli piacevano la genuinità dell'architettura e dell'artigianato della casa, le sue antiche soffitte, che nel passato avevano fatto da dormitorio per coltivatori e pastori, con le caratteristiche grandi travi di legno del tetto. Ed i suoi splendidi giardini, con i fienili, la colombaia, il prato e il ruscello sono state fonte costante di ispirazione per le molteplici attività del poliedrico artista. Il suggestivo maniero fu costruito sulle rive del Tamigi (per cui molto spesso la proprietà è allagata) intorno al 1570-1600 con la pietra calcarea locale tipica delle Cotswolds, a cui si aggiunse successivamente nel tardo 17° sec., intorno al 1665, l'ala dell'angolo che guarda verso Nord-Est. Il suo fondatore è stato un agricoltore locale, Thomas Turner, e la sua famiglia ne ha mantenuta la proprietà per molte generazioni. Solo dopo il 1734, alla morte di George Turner, la casa fu data in affitto. Originariamente si chiamava Lower House,ma divenne Kelmscott Manor nel 1864, dopo che James Turner acquistò 53 acri e mezzo di terreno padronale , insieme alla signoria. Alla morte di James il maniero fu ereditato dal nipote, Charles Hobbs, che lasciò la proprietà. Dopo la morte di William Morris nel 1896, il maniero continuò ad essere occupato dalla sua vedova, Jane Burden Morris, che si prodigò di acquistare la dimora e tutta la proprietà intorno, e più tardi, dalle sue figlie. Quando May Morris è morta nel 1938 ha lasciato in eredità la casa alla Oxford University. Dal 1962 ad oggi, è di proprietà della Società degli Antiquari, ed è aperta al pubblico il mercoledì e il sabato solo durante l'estate. L'arredamento interno attuale è sostanzialmente quello di William Morris: comprende molti dei suoi famosi disegni tessili, come pure gran parte del suo mobilio. Tutto è stato lasciato e preservato come dopo la sua morte. La soffitta utilizzata in origine dai braccianti agricoli, ora è una mostra permanente dei suoi disegni tessili. La sua camera da letto contiene molti dei suoi libri originali e una collezione di stampe di Durer. Il giardino comprende numerosi alberi secolari, tra cui un vecchissimo gelso nero sul retro della casa, molti alberi da frutto che sono stati lasciati intatti e molte rose standard nel giardino anteriore recintato. Il maniero compare sulla copertina del romanzo "News from Nowhere", fatto pubblicare a puntate da Morris nel 1890. William Morris dedicò a Kelmscott anche la sua casa editrice privata. La Kelmscott Press fu fondata a Londra nel 1891, con lo scopo di produrre stampe di qualità e libri di design, con un'accurata selezione delle carte e degli inchiostri, oltre ad un raffinato studio dell'integrazione tra caratteri tipografici e decorazioni. La tipografia rimase operativa fino al 1898, e produsse 53 volumi dalle copertine caratterizzate da grande essenzialità ed eleganza e da decorazioni medievaleggianti, rimanendo un'enorme fonte di ispirazione per altre tipografie.
"Kelmscott Manor" - Marie Spartali Stillman 1905 ca. -watercolor
........Adesso c'era un portico sul
quale rampicavano i primi viticci di una clematide nuovissima, un
portico con arcate di legno appena imbiancate, un inizio di pergolato.
Quello che si accenna nella frase sopra, riguardo al portico d'entrata di Bethany con un inizio di pergolato, non potrebbe essere questo che si vede nel giardino di Kelmscott, ma.....quanto mi piace! Lo potrei realizzare nel piccolo giardino, ci sono diverse strutture in miniatura di pergolato che mi vengono in mente e che potrebbero adattarsi a meraviglia.
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