martedì, ottobre 20, 2015

Il muro di pietra....


Il mio muro di pietra è stato anche "il mio muro del pianto"....praticamente l'ho rifatto tre volte, come il pavimento della stessa stanza. Insomma con me è sempre buona la terza! :-D  Vi presento, dunque il muro di fondo di quella che sarà un po' una cucina ed un po' una "breakfast room" per la "Tenuta San Leonardo". Il focolare domestico è ricavato sullo stesso muro. Questa parete, ancorata alla superficie plasticosa della struttura della dollhouse, così come si vede nel risultato finale, è un mix di cartone da legatoria, cartone delle confezioni di uova e DAS  su una base di cartoncino a doppia faccia, cioè da un lato bianco e da un lato grigio.
Muro di pietra "prima versione": qui stavo utilizzando del cartone da imballaggio di prodotti di elettronica, molto più ruvido e aguzzo del cartone di imballo per uova. Il risultato finale sarebbe potuto essere perfetto, ma non avevo creato una vera cappa per il camino e i mattoni del muro a sinistra mi sembravano sproporzionati. Quindi: Stop!!!
Muro di pietra " seconda versione": nel secondo tentativo il muro era tutto in cartone da imballaggio per uova, ma sinceramente mi ero già resa conto in questa fase che sarebbero rimaste un po' piatte nel risultato finale, ma nonostante tutto sono andata sino in fondo. Avevo dato una pseudo-cappa al focolare, ma verso la fine di tutte le fasi di decorazione, l'uso della carta vetrata per ricavare i mattoncini rossi sulla cappa si è rivelata deleteria in fase di "stuccatura". Non mi piaceva....e nonostante avessi completato completamente il muro ho detto: "Stop!!!"
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A salvarmi dalle mie delusioni in miniatura arriva Claudia , che mi suggerisce l'uso del DAS alla sua maniera per fare i muri di pietra un po' più realistici. Per me era chiaro che non avrei potuto usare il DAS dappertutto, per come era strutturata la mia parete, ed allora ho fatto un collage di materiali diversi.
Ho dipinto con colori acrilici diversi, dopo aver passato uno strato di gesso, ogni singola pietra di DAS. Le ho poi ancorate  al muro con una malta fatta da una miscela di polvere di modellismo di Richard Stacey  e Vinavil, perchè a me serviva un fondo di stuccatura tra le pietre più color tortora, salvo poi rendermi conto che, una volta messo il tetto della cucina, sarebbe risultato buio. Allora, dopo aver passato una buona vernice spray opaca, son ripassata con dello stucco francese molto morbido che ha dato una bella patina bianca rendendo più omogeneo tutto l'insieme.
Ora c'è una brace accesa nel focolare: è il risultato di un "piccolo evento" organizzato da Caterina Milella e Antonio Malacario presso il nostro gruppo FB "Casa delle Bambole Miniature e divertimento". Non ho vinto il premio, ma sono riuscita a trasformare in qualcosa di più credibile uno stupido e improbabile trespolo in dotazione della casetta con la sua opera in fascicoli. Per il momento è tutto e vi lascio un po' del mio calore! ;-D

venerdì, ottobre 16, 2015

La mia bambola:.... Blanche o non/Blanche?

...Se "questo è il dilemma", io rispondo: "Tutte e due!". Avvolta nel suo mantello di seta nero è sicuramente Blanche! Proprio così mi è apparsa quando ho dispiegato la carta velina  che la avvolgeva. Misteriosa e seria. "Oddio quant'è piccola !", ho esclamato, non appena l'ho guardata ( senza omettere un rapido sguardo sotto le gonne, retaggio di un passato di "giochi con le bambole", per scoprire deliziosi mutandoni bordati di pizzo e stivaletti dipinti!). E sì che Alessandra mi aveva messo sull'avviso!: "....è molto minuta, non potrà stare sulla scena con altre bambole.....ha l'unico grande difetto di essere molto piccola!....", mi diceva, ma al tempo stesso le sue dimensioni mi hanno colta impreparata. Ma non in negativo,....anzi, tutt'altro, perchè ero sicura che sarebbe stata perfettamente in scala, almeno con la "casetta-tutorial ". Ma il mio stupore era tutto rivolto ad un unica domanda:"Come ha fatto a dipingerla?"  La mia  cara amica, sempre con un piede sul freno: " L' ho dipinta  un po' grossolanamente, ma ha un viso stupendo.....", " è la bambola con i tratti più "Morissiani" ( dalle donne della cerchia di William Morris ) che abbia mai visto sul mercato......" , "ha un viso picassiano, perchè ha la parte del viso destra asimmetrica, soprattutto la bocca e il mento......" e così via discorrendo, .....ma ormai il suo sguardo mi aveva conquistato.... e poi sono da sempre innamorata dell' "imperfetto"! 
Si può quasi dire che ho visto la bambola nascere ed evolversi, email dopo email, e ancor prima di pensare che forse un giorno sarebbe potuta essere mia. Da "signorina Felicita", come era stata chiamata dalla mia amica, l'ho vista improvvisamente diventare "la Signora":cambiare parrucche, colori dei capelli, del trucco, soprattutto colore di rossetto!!! :-D
Per chi fosse interessata/o a dei dati tecnici, "la Signora" è stata scolpita da Dawn Adams ed il suo modello si chiama "Danielle". Ci sono un paio di esempi dello stesso modello di bambola dipinto da altre doll-makers molto più celebri, ma penso che la mia amica le abbia regalato un fascino singolare, rispetto alle loro interpretazioni dello stesso stampo in porcellana, senza nulla togliere alla loro indiscussa perfezione.

A convincermi che la bambola potesse essere un'ipotetica Blanche, "galeotte" furono il mantello di seta che avevo commissionato ad Alessandra per Christabel, sempre con l'idea di fare di Bethany House una casa-museo e della Fairbanks una sorta di Red  House, e poi una foto di Jane Burden Morris del mio stesso blog che, come potete notare, molto ha ispirato la mia cara amica !  :-D ...


Quindi "la Signora" col mantello sarà Blanche Glover ed è perfetta anche per le notevoli dimensioni della Fairbanks, che per quanto non ho più continuato a pensare al suo restauro, ho sempre continuato invece a pensare a come rendere i suoi interni molto simili alla Red House di William Morris. Per puro caso ho scovato lo stesso disegno del soffitto d'ingresso della Red House(foto a destra) in una "dollhouse wallpaper" (foto al centro) acquistata presso un Etsy Shop che purtroppo nel frattempo ha chiuso.
Ma c'è un altro "purtroppo"....e sì, purtroppo ho avuto paura che la bambola non avesse le dimensioni adatte per la grande dollhouse, ed allora ho chiesto ad Alessandra di vestirla non con abiti compatibili col 1858, ma con abiti da giorno "primi Novecento"!!! :-( ....Ed allora, senza mantello, "la Signora" potrebbe essere Clara, in omaggio alla protagonista femminile di una bellissima fiction italo-spagnola andata in onda sulla Tv nazionale la scorsa primavera e che mi ha particolarmente conquistata (...e sì, sono "film in costume-dipendente"!) Per il momento, quindi, si aggira per le stanze della "casetta-tutorial" che per l'occasione potrebbe essere ribattezzata "Tenuta San Leonardo", come l'amata dimora di campagna della contessa Clara Grandi, in attesa di potervi mostrare gli interni con mio gran divertimento! Solo ipotesi, dunque....niente di certo, per ora!!!;-D